Grazie agli smartphone Internet è entrato a far parte delle nostre vite quotidiane, e faremo molta fatica a ricordarci com’era il mondo prima dell’avvento dei cellulari e delle reti mobili. Se ai giorni d’oggi ci viene automatico cercare su una mappa on line la strada per arrivare ad esempio ad un ristorante, lo dobbiamo appunto a queste tecnologie, per la precisione alle reti 2G, 3G, 4G e 5G.
Sappiamo tutti che quando vediamo sul nostro smartphone le scritte 3G,4G o 5G vicino alle tacche del segnale, significa che la connessione del telefono è performante, pertanto la navigazione e l’utilizzo delle
applicazioni che prevedono connettività a banda larga sarà veloce e piacevole. Se invece leggiamo 2G o le lettere “E” o addirittura “G” significherà che avremo una connessione molto lenta. Sarà quasi impossibile fruire dei contenuti e delle funzionalità del nostro smartphone che prevedono anche un minimo di banda.
Questo accade perché il 2G, benché sia il protocollo di rete forse ancora tra i più capillari, soprattutto nelle zone rurali ed extraurbane, prevede una velocità di navigazione ormai troppo lenta per le necessità di grandissima parte degli utenti.
Prima di addentrarci nelle differenze delle altre reti mobili, bisogna precisare che le reti mobili sono per lo più “Asimmetriche”, ossia la velocità di trasmissione (upload) e di ricezione (download) non sono uguali.
Il termine 3G significa 3rd Generation. Essa indica la tecnologia di rete mobile di 3° generazione e nasce con la tecnologia UMTS (Universal Mobile Telecommunications System). All’epoca della sua nascita, la velocità minima di navigazione era appena 2 Megabit (sempre in riferimento al download, quindi alla ricezione dei dati). Oggi grazie al 3G possiamo arrivare a circa 50 Megabit.
La connessione 4G o L.T.E. è molto diffusa ai giorni nostri e può arrivare a una velocità massima “teorica” di 300 Megabit (download), anche se è quasi impossibile raggiungere tale velocità perché devono essere presenti diversi fattori, tra cui indubbiamente la vicinanza fisica al ripetitore e inoltre bisognerebbe essere in un momento della giornata in cui ci sono pochissimi utenti collegati.
Il 5G è l’ultimo nato e ha prestazioni che garantiscono banda ultra larga: Può arrivare ad una velocità massima teorica di oltre 1 Gigabit (download).
Credo sia però utile fare un passetto indietro al fine di approfondire la tecnologia 3G. Nello specifico vorrei spiegarvi il significato delle lettere “H e “H+” che ci capita di trovare sul display del nostro cellulare. Esse hanno rappresentato all’epoca un’evoluzione della tecnologia U.M.T.S. e permettono di raggiungere velocità di navigazione che ancora oggi possono garantirci una buona esperienza nell’utilizzo del nostro smartphone.
A tutti voi sarà capitato che un sito web non si aprisse prontamente, o che un video si blocchi, o magari l’applicazione che stiamo cercando di utilizzare non risponda in maniera pronta e veloce.
Questo può accadere perché il segnale che vediamo sul nostro smartphone è molto basso, pari una sola “tacca”. L’intensità del segnale può risultare bassa perché il ripetitore della tecnologia che stiamo utilizzando si trova molto lontano e fa fatica a veicolarci un segnale performante.
Purtroppo i cellulari tendono a impostarsi automaticamente sulla rete “teoricamente” più performante (4G o 5G). Come fare quando l’intensità è bassa? In questo caso è molto meglio selezionare “manualmente” un’altra tecnologia di rete che ha però un numero di tacche almeno pari a 2/3.
Se il telefono è impostato su “Ricerca Automatica della Rete”, esso cercherà la rete più veloce, quindi darà la priorità alla connessione 5G, poi alla 4G e via dicendo.
In caso di una scarsa connessione basterà togliere dalle impostazioni la “Ricerca automatica” e settarla su “Ricerca Manuale”. È molto probabile che più vicino a noi si trovi un ripetitore che permetterà una navigazione, magari un pò meno veloce, ma con prestazione stabili.
Se vuoi approfondire l’argomento lo puoi fare grazie al video dedicato:
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